Pinguini? No grazie...




Ed è arrivato finalmente il momento di svelare il misterioso (lo so, è patetico...) motivo del nome del blog.
Che cavolo c'entrano i pinguini con la Svezia?
Ebbene, il tutto affonda le proprie radici nella notte dei tempi (qualche mese fa) quando ho comunicato la mia intenzione di partire, martire, per il Nord.
Già alla vista del paese i primi mormorii tra amici e conoscenti sono sorti...La Svezia...là fa freddo...15 mesi all'anno di gelo...3 metri di neve...la terra dei suicidi e della depressione...
E via su questa lunghezza d'onda.

Una volta accettata l'idea, armato di cartina e santa pazienza ho spiegato la mia destinazione finale (mica tutti sono obbligati a conoscere la posizione di una delle più impronunciabili città svedesi?), segnalando come ci fossi già stato in "esplorazione"  in pieno inverno e che tutto sommato vivevano anche delle persone normali lì e non solo gli eredi dell'uomo delle nevi.

Il pezzo duro però è stato spiegare che prima di andarci, sarei dovuto passare per il Västernorrland, per tentare di acclimatarmi almeno col suono dello svedese parlato. Dopo la fatidica domanda : "Dove sta?" e la ancor più fatidica risposta "1000 km più su", l'esclamazione mista di stupore, rabbia, odio e costernazione di mia madre è stata : "Addirittura!! E allora vai direttamente dai pinguini! ".


Bestialità zoologiche a parte, l'espressione, suppongo, volesse condensare (riuscendoci benissimo, secondo me) il misto di rimprovero (per la serie "sei sempre in giro peggio di uno zingaro", altra performance celebre) e di preoccupazione, entrambi tipici delle mamme meridionali.

E' vero, siamo ancora all'inizio di questa avventura, ma di pinguini nessuna traccia. E nemmeno delle preoccupazioni che i pinguini totemici portavano con sè.
Speriamo che duri. Ma sono fiducioso. Sarà perchè mi sto abituando al modo di vedere il mondo degli indigeni?
Magari...

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