Dopo aver ripescato tutte le bottiglie che avevo gelosamente accumulato in questi giorni, nei piu' disparati angoli della stanza, ieri è stato il Pant-day.
E quindi le bottiglie (con i loro rimasugli della squisita acqua aromatizzata al limone) sono partite per il loro percorso spirituale di re-incarnazione: la macchinetta del riciclaggio.
Bottiglie di plastica (PET) e lattine d'alluminio, in Svezia, da tempo immemore, si riciclano a tassi che superano il 90% in maniera semplice, economica e soprattutto conveniente.
L'idea è così banale che viene da riflettere sul perchè non si riescano ad adottare meccanismi simili anche da noi. Qui tra i vichinghi, è semplicemente illegale, vendere bevande pronto consumo in contenitori di PET o di alluminio, se non aderisci ad un consorzio autrizzato che smaltisca che li ricicli.
Questo permette all'acquirente di recuperare qualche soldino (pant) , per ogni bottiglia che ficca in queste macchine mangia-bottiglie, in proporzione alla grandezza della bottiglia stessa: 2 corone, 1 corona, 90 cent o 60 cent.
Per farla breve, con 14 bottiglie d'acqua, a 2 corone per bottiglia riciclata, mi son ritornate indietro la bellezza di 28 corone (scarsi 3 euro).
Piccola annotazione : la macchinetta a in cui ho depositato le mie aveva già macinato 1 milione e 700 mila bottiglie. E stiamo parlato dell'ingresso di un supermarket di quartiere della provincia svedese...
E se uno considera che con un barile di petrolio ci si posson fare 1790 bottiglie di PET, il conto è presto fatto e....conviene!
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