Grazie alla Rete leggo sovente notizie dalla madrepatria.
E in questi giorni il baratro su cui banchettiamo e mandoliniamo da anni si sta facendo sotto. I tempi son cupi. Un po per tutti...o no?
Mi sono andato un po' a spulciare, giusto per non sapere nè leggere nè scrivere, i dati dell'
Eurostat rispetto alle ultime rilevazioni.
Che in italia il PIL (da non confondere col PILU, che sembra vada a
gonfie vele) sia da paese cristallizzato è noto da tempi immemori. E sembra pure che il resto d'Europa zoppichi.
E ovviamente, sui grandi numeri,sarà certamente così.
Tuttavia l'occhio mi è caduto (ma va?) sui dati svedesi: vuoi che la crisi falcidia tutta l'Europa e questi spendaccioni vetero-comunisti in salsa nordica non ne risentano nemmeno un po'?
Tra pensioni cospicue, sistemi sanitari ed educazione gratuiti, sussidi di disoccupazione e altre voci mangia-soldi nel welfare, vuoi che la crisi dei mercati non li abbia ridotti sul lastrico?
E pare proprio di no.
Anzi. La Svezia cresce con un PIL dell'1% rispetto al trimestre scorso, che diventa il 5,3% su base annua.
La produzione industriale è aumentata del 8.2% rispetto all'anno scorso e un tasso di disoccupazione al 7.4%.
Il tutto senza avere una goccia di petrolio e limitando più di tutti gli altri partner europei le emissioni di gas nocivi per l'ambiente.
La voglia di attribuire il merito al senso civico degli svedesi è forte, ma i norvegesi (ugualmente civili) se la stanno passando più nera...
Vuoi vedere che c'entra avere politici competenti e lungimiranti?
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