Approfittando di prezzi vantaggiosi di mamma Ryanair, mi son concesso tre giorni in Italia.
A parte il tentativo di re-make della scena dello sbarco a Milano da parte di Totò e Peppino (altro che novembre, a Roma sembra ,maggio!), il weekend lungo è stata una piacevole rimpatriata.
O meglio un ritorno al cibo italico nudo e crudo. In cui ho cominciato a raccogliere indizi su due teorie :
1) La quantità industriale di cibo che, volente o nolente, ti trovi ad ingerire, è spropositata.
Cominciano quindi a diradarsi le nebbie sul perchè la mia dieta in terra svedese faccia passi da gigante.
2) Il cibo italico è superlativo, i sapori di casa tua sono sempre i più graditi, ma... non c'è stata l'ecatombe culinaria che mi avevano paeventato un po' tutti ("Vieni qualche giorno, così ti mangi qualcosa di decente"). In Svezia riesco a conciliare del decente cibo italiano (preparato da me...evitate i ristoranti "italiani" come linea generale...nella migliore delle ipotesi i proprietari italiani veri hanno ceduto l'attività a cinesi o pakistani con tutto quello che ne consegue) con del buon cibo locale e non.
L'impatto stile "dove-c'è-Barilla-c'è-casa" non c'è stato. E probabilmente a breve mi toccherà una cena con ospiti dove, me tapino, l' "italian guy" dovrà indossare i baffi (posticci), il mandolino e trasformarsi in una specie di oste frascatano che soddisfi palati e aspettative (enormi) di martellanti colleghi locali...
Chi vivrà vedrà...ho in frigo anche qualche specialità del paese...hai visto mai che gli svedesi mettono da parte i loro anonimi formaggi spalmabili e si appassionino al più rustico caciocavallo?
Vedremo...il treno sta fermando...devo scendere...non vorrei finire in qualche steppa smalandese...