Giornata atmosfericamente pessima, seguente ad un fine settimana di intenso lavoro.
Così sembrava esser cominciata la settimana (settimana 36, più precisamente, visto che qua hanno il malsano vizio di chiamare le settimane per numero, non curandosi delle date dei singoli giorni).
E invece oggi pomeriggio, anche se non certo per la prima volta da quando ho messo piede sul suolo vichingo, si è palesato un improvviso "Ohhh" di meraviglia.
Quegli "ohh" spontanei e inattesi, che ti colgono quando qualcosa, totalmente al di fuori della tua immaginazione, ti sorprende.
Cosa è successo?
Vado a conoscere il mio simpatico professore, uno Sean Connery (ma più magro) russo, per aver delucidazioni su un corso che vorrei seguire, sull'esame e su un po' di faccende burocratiche ad esso collegato. E dopo essere stato accolto con uno stranissimo accento russo-svedese-inglese (tutti rigorosamente impiegati contemporaneamente), mi ha brevemente dato le spiegazioni richieste.
Alla richiesta di riferimenti bibliografici e di supporto per il corso, la risposta è stata : "Il testo che seguo è questo. Tenga. Questa copia è per lei".
In quel preciso istante, sono stato travolto da un oceano di ricordi.
Le corse e le sgomitate nella calca per arrivare prima dal mitico Filippo, fornitore ufficiale di libri fotocopiati.
Gli affannosi tour per le librerie di mezza città per rintracciare un libro di seconda mano (visto che non ti potevi presentare dal professore col SUO libro fotocopiato).
Le ore passate alla macchina fotocopiatrice insieme a fedeli compagni di frode, intenti a fotocopiare il fotocopiabile.
E finanche gli occhi dolci fatti ai bibliotecari, per strappare una promessa di sollecitare il rientro dal prestito di un libro che ti serviva, ma che già qualcun altro aveva conquistato prima di te.
Tutta la mia vita universitaria mi è passata davanti in un secondo.
Ho accettato con emozione ed esitazione il libro e son tornato a casa zuppo di pioggia.
Ma felice.
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