Gli svedesi non li facevo così festaioli.
Eppure ho scoperto che il 10 di Novembre (specialmente nello Skåne, la parte più meridionale della Svezia, che risente maggiormente dell'influenza dell'Europa continentale) si festeggiava il Mårtensafton, ossia il giorno di (San) Martino.
La cosa particolare è che il menu (perchè non c'è un giorno di festa in cui lo svedese non si abbuffi con appositi luculliani pranzi) è tutto a base di oca.
Per quanto la spiegazione potrebbe provenire da fatto che è questo il periodo in cui le oche migrano a sud (e quindi i cacciatori son ben contenti), in realtà pare che ci sia una leggenda legata al suddetto santo che a Tours, non volendo diventare vescovo (per motivi a me ignoti) si nascose nella boscaglia ma le oche segnalarono la sua presenza a chi lo cercava. E fu costretto a farlo (un po' come i nostrani parlamentari...)
In realtà altre fonti a cui ho chiesto, direttamente da Malmö, assicurano che il 10-11 novembre era il giorno in cui si pagavano le tasse (ebbene si, una festa per il pagamento delle tasse...) e scadevano gli affitti agricoli, e la gente si liberava delle oche come merce di scambio per i tributi perchè erano costose da mantenere durante l'inverno.
In ogni caso il risultato è che strani (e a tratti agghiaccianti) piatti a base di oca, compaiono sulle tavole del sud della Svezia in questo periodo. E siccome dell'oca non si butta via niente, si comincia con una zuppa di sangue di oca (svartsoppa), per poi mangiarsi l'oca stessa e quindi completare il tutto col la tipica torta di mele della Scania (eblakaga), fatta col pane di segale e le mele tagliate sottilissime.
E tanto per far qualcosa di diverso, anche oggi è festa : la festa del papà (Fars dag)